Incontro con esperti della multinazionale ST - terze

   

ST - UNA GRANDE AZIENDA

Il 7 dicembre 2019 io e la mia classe abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’incontro con la società STMicroelectronics, un’azienda italo-francese conosciuta per la produzione mondiale di circuiti integrati formati da tante piccole lampadine unite, usati soprattutto nell'elettronica di consumo, nelle periferiche per computer, nella telefonia cellulare e nel settore industriale.
La società ST ha più di 100.000 clienti sparsi in tutto il mondo e numerose sedi in molti Paesi per riuscire a soddisfare le richieste di tutti gli acquirenti; circa 7.400 persone sono impegnate nella ricerca, sviluppo e progettazione dei prodotti e vanta più di 46.000 dipendenti in tutto il mondo, di cui circa 10.594 solo in Italia.
Nel nostro Paese ci sono diverse sedi, principalmente vicino alle università con cui collaborano per la ricerca: Agrate Brianza (la principale), Aosta, Castelletto, Marcianise (Chip per le carte di credito), Napoli, Lecce, Palermo e Catania.
Grandi marchi come Apple, Samsung, Nike, Philips e Google, sono clienti di questa azienda ed è per questo motivo che è nata l’espressione “St in your life”, per evidenziare la loro presenza anche se non visibile.
I circuiti integrati prodotti da St sono fatti in silicio, pulito, messo in tubi e tagliato a fettine; inoltre sono ricoperti da strutture in resina chiamate ragnettini.
Per la realizzazione dei circuiti è necessaria aria pulita perché, avendo una dimensione sempre più piccola, qualsiasi corpo estraneo può danneggiare il prodotto; per questo motivo le fabbriche costano maggiormente.
La sede principale in Italia è quella di Agrate Brianza, la cui superficie di 229.000 m² è suddivisa in più ambienti: le Clean Rooms di 27.000 m² che servono per minimizzare l’introduzione, la generazione e la ritenzione delle particelle; gli Impianti e Servizi di 80.000 m² in cui sono concentrati gli strumenti necessari per la produzione; gli Uffici e Laboratori di 40.000 m² in cui lavorano gli addetti alla contabilità; la Mensa di 3.000 m² che permette ai dipendenti di pranzare in azienda senza dover tornare a casa.
Al giorno d’oggi la società si è evoluta ulteriormente grazie all’introduzione dei robot, che hanno rivoluzionato il lavoro velocizzandolo.
Con questi “robot” si riescono a svolgere azioni che per gli umani possono essere eccessivamente pericolose, per esempio entrare in luoghi di estremo calore. All’incontro abbiamo avuto la possibilità di vedere un esempio di robot, chiamato Nao, che si comporta e si muove come un bambino.
Vengono usati spesso con i bambini autistici perché, secondo test scientifici, favoriscono la conversazione, compromessa per chi ha questo tipo di problematica.
Questo incontro mi è piaciuto molto perché ho capito quanto sia importante apprezzare il proprio lavoro per dare il massimo ogni giorno. Ho notato che ogni lavoratore esprimeva i propri contenuti con orgoglio, passione e dedizione.
Ad oggi non so ancora con precisione quale sarà il mio futuro lavorativo, ma spero di poter trovare la professione che possa soddisfare le mie passioni e riuscire ad essere felice.

Gaia


Il sette dicembre del 2019 le classi terze dell’Istituto “Manzoni” hanno avuto l’opportunità di partecipare ad un incontro con gli ingegneri dipendenti della società ST. L’incontro è durato a lungo, in quanto hanno impiegato molto tempo per spiegare approfonditamente come è organizzata la struttura aziendale, soffermandosi su accurate descrizioni dei principali settori produttivi.
La ST è un’azienda molto grande e conosciuta in tutto il mondo, proprio per questo, per stare vicino ai clienti, possiede uffici collocati in Paesi diversi.
Questa azienda, per ottenere un prodotto finito, collabora con altrettante aziende molto importanti; l’unico prodotto che realizza dall’inizio alla fine è il “Telepass”. Gli ingegneri della ST producono dei circuiti integrati formati da piccolissime lampadine, realizzate in silicio pulito, disposto in tubi e a sua volta tagliato in piccole fettine. Durante l’incontro ci hanno spiegato che i chip prodotti hanno un diametro di circa sette nanometri, perciò per costruire dei chip sempre più piccoli e per mantenerli puri si sostengono anche ingenti costi. È stato interessante sapere che è molto importante tenere le stanze in cui si lavora sempre assolutamente pulite, ciò in quanto anche un solo granello di polvere potrebbe creare un corto circuito; per far sì che ciò non accada, vengono realizzati dei buchi nel pavimento, attraverso i quali l’aria viene aspirata in posizione perfettamente verticale, filtrandola in altri buchi sul soffitto. Inoltre gli ingegneri che realizzano questi microchip lavorano totalmente coperti da una tuta bianca.
La ST per produrre i microchip necessita di circa cento litri di acqua ogni secondo; si determinano inoltre molteplici conseguenze come l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e perfino del rumore, il tutto a causa degli scarichi idrici, mentre il rifiuto dei prodotti obsoleti e malfunzionanti provoca un notevole impatto ambientale.
L’incontro organizzato dalla ST ha ci ha offerto una panoramica generale del mondo del lavoro e ci ha suggerito interessanti spunti su come potrebbe proseguire il nostro percorso una volta terminati gli studi.
A me ha interessato particolarmente il discorso sulla progettazione dei microchip, al contrario mi hanno coinvolto un po’ meno altri argomenti trattati nell’incontro, come la presentazione delle professioni all’interno di una grande azienda come la ST.
Grazie a questo incontro ho capito realmente cosa significa lavorare in una azienda ad alto livello e ho anche compreso che per far parte di aziende importanti o anche svolgere un lavoro che ci piace e che ci riempie di soddisfazioni bisogna impegnarsi al massimo, proseguendo gli studi e quindi specializzandoci in ciò che ci piace.
L’incontro con i lavoratori della ST è stato piacevole, interessante ed istruttivo, in quanto ci hanno spiegato molto bene tutte le caratteristiche dell’azienda e noi studenti siamo riusciti ad avere un utile “ assaggio” del mondo del lavoro.
Beatrice