I luoghi Manzoniani - terze

   

promessi sposi

Il giorno 28 novembre 2019, unitamente alla classe 3^ D, abbiamo visitato alcuni dei “luoghi manzoniani” dove è stato ambientato, nel 1628-1631, il famoso romanzo di Alessandro Manzoni “I Promessi Sposi”. 
Dapprima ci siamo recati a Lecco per incontrare la nostra guida che, salita sul pullman, ha iniziato a parlarci della trama del romanzo, ossia della travagliata storia d’amore tra Lucia Mondella e Renzo Travaglino, e dei suoi personaggi principali. Usciti da Lecco, abbiamo visto a Pescate, sull’aiuola della rotonda del terzo ponte, una lamina in acciaio zincato raffigurante l’imbarcazione utilizzata da Renzo e Lucia, rappresentati nella stessa, per fuggire da Don Rodrigo e chiamata per questo motivo “Lucia”. In 15 minuti ci siamo spostati a Vercurago dove, dalla frazione di Somana, lasciato il pullman, ci siamo incamminati a piedi per un sentiero in salita per raggiungere il “Castello dell’Innominato”.  

Prima di arrivare ai ruderi del Castello, abbiamo visitato la chiesetta, del 1902, dedicata a San Girolamo Emiliani, fondatore dell’Ordine dei Padri Somaschi presso i quali fu educato il giovane Alessandro Manzoni. Dopo essere entrati nella Chiesa, costruita proprio a ridosso della parete rocciosa, ci siamo abbeverati alla fonte che, secondo la tradizione cristiana, sarebbe stata fatta sgorgare dal Santo. Abbiamo poi proseguito la salita e, in circa 10 minuti, abbiamo raggiunto il “Castello dell’Innominato” ovvero i resti di un castello trecentesco appartenuto alla famiglia Visconti. Secondo la tradizione questo sarebbe il castello di proprietà dell’Innominato, personaggio inizialmente malvagio ma che alla fine si redime, a cui fa riferimento Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi. Qui sarebbe stata rinchiusa Lucia dopo essere stata rapita dallo stesso con l’aiuto della Monaca di Monza. Nel seicento segnava il confine tra la Serenissima ed il Ducato di Milano.

statua lecco

Della struttura originaria sono rimasti però solo le mura ed i bastioni. Dopo aver ripreso il pullman ci siamo poi spostati a Pescarenico, un rione di Lecco sulla riva sinistra del fiume Adda, che è l’unico luogo di Lecco citato esplicitamente nei Promessi Sposi. Qui Renzo, Lucia e sua madre Agnese incontrarono Fra’ Cristofaro per progettare la fuga. Pescarenico, nel Seicento, era un villaggio di pescatori che detenevano il diritto di esercitare la pesca nell’Adda. 

Attraversando il vecchio nucleo, rimasto intatto, con le viuzze strettissime e le casette un tempo abitate dai pescatori con ballatoi di legno, ci siamo diretti a quello che, nel seicento, era il porto. 
Abbiamo visto “Lucia”, la barca simbolo del lago di Lecco che ha ereditato il nome da Lucia Mondella, in quanto utilizzata dalla stessa per fuggire, insieme a Renzo e sua madre, dalle mire di Don Rodrigo che aveva scommesso con suo cugino Attilo di riuscire ad impedire il matrimonio.
Questa piccola imbarcazione di legno, di 6 metri di lunghezza e 2 di larghezza, chiamata originariamente “batell”, veniva utilizzata dai pescatori per il trasporto del pescato ai mercati ma anche di passeggeri. Poi siamo andati nella piazza intitolata alla figura manzoniana “Padre Cristofaro” dove abbiamo visitato la Chiesa dei Santi Lucia e Materno, posta accanto all’ex convento dei frati cappuccini (detto di Fra Cristofaro) che, secondo il romanzo, ospitò i tre fuggiaschi. In origine la chiesa era il Tempio del convento che fu affidato ai frati francescani. Sul lato opposto della piazza abbiamo, infine, visto un Ossario del 1699 con una finestra ferrata all’ interno della quale sono ben visibili numerosi teschi dei frati francescani morti di peste nel 1630. Conclusa la visita siamo rientrati a Vimercate dopo aver ringraziato la guida che, anche se per poche ore, ci ha fatto sentire partecipi della travagliata storia d’amore di Renzo e Lucia.
Riccardo