I ragazzi di seconda raccontano la loro esperienza

   

Caro diario,
ormai sono quasi due mesi che non sto andando più a scuola per colpa del Coronavirus SARS-COV-2, un bruttissimo virus che trasmette la malattia COVID-19. E’ un mese e mezzo che non esco nemmeno di casa. Sai gli esperti stanno cercando di trovare un vaccino per sconfiggere questa brutta malattia ma dicono che ci vorranno ancora tanti mesi. Per rallentare il contagio abbiamo messo in atto il “distanziamento sociale”, in poche parole dobbiamo stare in casa il più possibile e uscire solo per reale necessità come fare la spesa, andare in farmacia.
Per fortuna i miei genitori non hanno mai smesso di lavorare e sono a casa in smart working. In questo modo abbiamo potuto stare un po' più tempo a casa tutti insieme. All’inizio è stato difficile organizzare gli spazi in casa: mio papà lavora in cucina, mamma in sala e io e mia sorella ci dividiamo la camera grande e la nostra cameretta. E’ stato difficile entrare in una routine completamente diversa e nuova.
All’inizio ho avuto un po' paura di questo virus perché nessuno lo conosce, è un virus completamente nuovo e nessuno sapeva come attivarsi per cercare di rallentare il suo contagio. Finora ci sono stati tanti morti e tante persone contagiate. Ogni giorno eravamo attaccati alla televisione per capire come si stava evolvendo la situazione e non è stato semplice imparare a convivere con un mostro invisibile che può portarti via la vita.
Mi mancano i miei compagni di classe e i miei professori anche se ogni giorno li vedo e li sento con le lezioni online ma non è la stessa cosa. Mi manca proprio il contatto umano, mi manca lo spintone di qualche compagno stupido, la risatina durante le lezioni, mi manca il suono della campanella, l’intervallo per uscire nei corridoi. Pensa che sento anche la mancanza del tragitto in macchina da casa a scuola e mi manca il lamentarmi che sono stanco, che non ho voglia di andare a scuola…..mi manca la mia vita! Mi mancano tutte quelle cose che erano scontate come una stretta di mano, un abbraccio! Mi mancano i miei compagni di calcio, mi mancano proprio i gesti di prepararmi per gli allenamenti, mi manca pensare al sabato pomeriggio, mangiare di corsa per andare al ritrovo e poi partire tutti insieme per andare ad affrontare una gara.
Adesso con il tablet e tutte le lezioni online mi sembra di essere un universitario e devo organizzarmi tutti i giorni. E’ un po' un modo per diventare più responsabili e maturi. E’ una nuova dimensione che mi piace…mi sento più grande. In questo periodo ho capito che niente tornerà più come prima e che per tanto tempo dovremo convivere con quest’ansia aspettando il vaccino, mettendo guanti e mascherine e stando distanti uno dall’altro. Questa distanza a volte mette tristezza e solitudine, ma sono sicuro che “andrà tutto bene”.
Teo
Oggi è l’ultimo giorno delle vacanze di Pasqua e domani si ricomincia scuola. Mi sembra strano chiamare questi ultimi giorni “vacanze” . . . di solito le vacanze di Pasqua le ho sempre trascorse andando da qualche parte: al mare, in montagna . . . lo scorso anno sono andata a Berlino . . .
Quest’anno invece siamo obbligati a stare a casa e così questi giorni non mi sono sembrati diversi dagli altri.
Diciamo che sicuramente ho mangiato un po’ di più e dato che ci sono state delle belle giornate di sole io e la mia famiglia abbiamo pranzato sul terrazzo invece che in cucina, ma per il resto nulla di speciale.
Nel pomeriggio mia nonna mi ha chiamato e mi ha chiesto se volevamo giocare tutti insieme a tombola, e anche se non è Natale, l’ho accontentata visto che era un modo per sentirci e divertirci insieme a distanza.
Allora ci siamo messi tutti intorno al tavolo e abbiamo giocato; ci siamo divertiti e abbiamo riso un sacco perché spesso dovevamo ripetere i numeri, visto che delle volte non si sentiva bene. A quel punto abbiamo passato un pomeriggio diverso dagli altri e questa tombolata di Pasqua rimarrà sempre nel mio cuore.
Anche i miei amici mi mancano tanto: quelli di scuola, quelli di ginnastica artistica, della banda, del catechismo . . . anche con loro continuo a mandare messaggi oppure facciamo video chiamate; ma non è la stessa cosa: parlarsi di persona e ridere insieme è sicuramente molto più bello.
Diciamo che questo virus per me non ha molti aspetti positivi, perché mi ha tolto tante cose che erano importanti come gli amici, la scuola, i miei impegni pomeridiani, poter uscire per andare a trovare i miei nonni, oppure fare la spesa con mia mamma.
Per il discorso scolastico facciamo le lezioni online e carichiamo i compiti sul registro in modo che i professori ce li correggano. Durante le lezioni ci confrontiamo e parliamo tanto e questo è bello, ma non è come essere seduti nella nostra classe tutti insieme. Mi mancano le risate che facevamo, oppure la tensione delle verifiche e delle interrogazioni . . .
L’unico aspetto positivo è che tutta la mia famiglia è a casa e così posso passare con mio fratello e i miei genitori tanto tempo, come se fosse il mese di agosto e fossimo tutti in vacanza.
Marty
È da molti giorni che siamo a casa da scuola tanto che ho quasi perso il conto. All’inizio mi sembrava di essere in vacanza, perché la mattina mi alzavo tardi e potevo fare tutto con più calma. Ma adesso, con il passare dei giorni, mi sto annoiando soprattutto perché non posso uscire di casa.
Per fortuna i professori hanno incominciato ad assegnarci dei compiti da fare, così almeno passo un po’ il tempo. . .
Siamo tutti avvolti dalla noia: io e miei compagni ci scriviamo tanti messaggi, ma non è come vedersi dal vero. Per fortuna oggi pomeriggio la nostra prof. di italiano ha organizzato una videochiamata, così finalmente ci vedremo tutti! Sembrerà un po’ come essere in classe.
Marty
Pensa, sono rimasto chiuso in casa senza neanche andare nel giardino condominiale per tre settimane, poi un pomeriggio mio padre mi ha convinto a scendere con lui per un’oretta a passeggiare. Quando sono uscito ho avuto un po’ di nostalgia della mia vita normale, quando andavo a scuola, facevo sport e stavo in compagnia dei miei amici.
In questo periodo di quarantena la cosa che mi manca di più è stare in gruppo con i miei amici, ridere con loro, scherzare, fare sport. Soprattutto ora che il tempo è stupendo, ogni mattina che mi affaccio alla finestra mi viene un po’ di nervoso e rimpianto di non poter vivere con loro queste giornate. Siamo da sei settimane a casa da scuola, ma non possiamo stare insieme all’aperto a divertirci. E’ incredibile! Quasi, quasi era meglio andare a scuola, almeno c’erano dei momenti in cui si poteva scherzare e condividere pensieri.
Due e tre volte a settimana faccio delle videochiamate con i miei amici e quindi riesco un po’ a tenermi in contatto con loro. In primo luogo parliamo di quello che sta accadendo nel mondo, poi scherziamo o parliamo di giochi o serie tv. Dopo che li ho sentiti sono più felice, perché mi sono confrontato con loro e un po’ svagato. Come vorrei vederli dal vivo, ma senza indossare la mascherina. L’idea di dover uscire con quella maschera mi crea molto imbarazzo, soprattutto se devo incontrare gli amici.
Mi manca tantissimo anche lo sport, giocare a basket: gli allenamenti e le partite anche se faticosi sono un modo per sfogare le tensioni, non pensare ai problemi e stare in compagnia. Ora il massimo sport che faccio è giocare con una pallina di gommapiuma o lanciare le palline da giocoliere.
Matte
Tante persone dicono che quest’anno è pessimo, ma io penso che questa situazione la si debba vedere con occhi diversi, con un’altra prospettiva, in modo da potersi godere la bellezza della natura che si sveglia.
Mentre noi siamo a casa e mentre sembra che il tempo non passi più, fuori la vita continua; penso appunto che la natura si stia prendendo i propri spazi approfittando della mancanza semi-totale dell’uomo. Infatti nel mio giardino riesco a vedere i conigli selvatici, ricci e fiori particolari che non avevo mai notato prima.
Spesso in questi giorni penso al mio ipotetico futuro, io da grande vorrei diventare medico, un neurochirurgo nello specifico. In questi giorni sento che i medici sono lodati, decisamente più del solito e rischiano la vita così come numerose infermiere.
Penso anche che loro stiano affrontando difficoltà immense, vedono il loro ambiente lavorativo diverso e sono sicura che così tante morti non le abbiano mai viste.
Spero che presto un giorno, con appunto l’aiuto dei medici e dei ricercatori, potremo salutare in faccia la morte causata da questo virus, dicendogli che la vita vince un’altra volta!
Allora io sfrutto questi momenti con la mia famiglia, per esempio, dato che mio padre è Dott. in Chimica, per divertimento abbiamo estratto olii essenziali da scorze di limoni e arancia per fare profumi per la casa.
Un’altra cosa che faccio spesso dopo i compiti, è giocare con il mio cane, faccio anche un po’ di esercizio fisico con mia mamma e vado a giocare in cortile a tennis con mio padre per non “perdere la mano”.
Ma che dire, diario, non vedo l’ora di tornare a scuola, anche se strano detto da me è uno dei miei desideri più profondi.
Francy
tutto sommato, mi sto riposando molto in questo periodo. Anche se in questi mesi le giornate sono monotone (sveglia, colazione, compiti, pranzo, riposo, lezioni, cena, dormire), riesco a tenermi impegnata e divertirmi.
Io non ne posso più di sentire il telegiornale! Mia mamma guarda il Bollettino ogni giorno! Poco tempo fa ascoltavamo il telegiornale anche a pranzo e cena, ma io non riuscivo a sopportare di sentire sempre le stesse notizie, così adesso guardiamo altri programmi.
Come già saprai, mio caro diario, faccio le video-lezioni di pianoforte. A proposito di ciò, non capisco come la mia maestra riesca a capire le note che sto suonando da uno schermo.
Cercando degli svaghi, ho iniziato a scrivere un libro. Spero di finirlo, prima di annoiarmi e lasciarlo in sospeso finché non me ne dimenticherò del tutto.
Forse tutto ciò ha un senso: magari è per farci capire l’importanza di ciò che succede ogni giorno e può sembrare inutile, oppure di quelle cose a cui non facciamo neanche caso, ma che, a pensarci bene, sono proprio quelle che valgono di più.
Sara
Il coronavirus ci ha imposto vacanze forzate e quindi dobbiamo organizzarci, nel nostro piccolo, giornate produttive e quindi ti racconterò la mia. Io mi sveglio alle 8:30 e faccio colazione; dalle 9:00 alle 12:30 faccio i compiti, dopodiché mangio; poi, nel pomeriggio, faccio sempre qualche attività particolare, come ad esempio yoga, cucito, cucina, pittura..., dopodiché mi godo un’ora sul divano o nella vasca a leggere; poi aiuto mia mamma a cucinare la cena ed infine vado a dormire. Devo ammettere, questa tipologia di giornata non è così brutta, ma io voglio tornare alla vita normale. So che andrà tutto bene, questa storia finirà e torneremo a fare quello che abbiamo sempre fatto. Potremo andare in centro, incontrare amici, e scambiarci innumerevoli strette di mano. Potremo ritornare a scuola, potremo riabbracciare i nostri nonni, i nostri genitori senza la costante preoccupazione di quello che potrebbe portare. Potremo girare per le regioni, per le città europee. Quando tutto questo finirà, allora ci accorgeremo di quanto ogni gesto vale e ogni attimo sia prezioso, e ripartiremo più carichi che mai!
Spero di non averti annoiato troppo!
Ci sentiamo presto!
Giorgia