Incontro con esperti multistazionale st su problemi ambientali - prime

   

L'ST è un'azienda internazionale presente in Italia ad Agrate, in Sicilia e a Castelletto.
La ST è nata nel 1987, da anni si occupa di prodotti di micorelettronica e aveva costruito e inventato (sotto i nomi STS, STS Microelettronica e STS-Thomson) dei microchip, infatti ad Agrate Brianza è nato il primissimo microprocessore a B bit.
Un giorno un esperto della ST insieme ad una illustratrice è venuta a spiegarci come funziona la loro azienda e come loro si stiano impegnando a ridurre l’impatto ambientale.
L'ST produce microchip, quelle piccole cose che troviamo nei televisori, telefoni e anche in consolle di giochi; essi si trovano in tutte le apparecchiature elettroniche.

I microchip sono come delle piccole schedine all'interno di ogni dispositivo elettronico che rappresentano il "cervello" che lo fa funzionare. La costruzione di un microchip inizia da un lungo cilindro fatto principalmente da carburo di silicio che viene tagliato a 'fette", i cosiddetti wafers (vengono chiamati così perché sono composti da sottilissimi strati).
A questo punto viene impressa sulla superficie di ogni wafer l’immagine del circuito elettronico. Seguiranno poi dei complessi processi che porteranno fino al taglio del wafer in tanti piccoli chip che verranno poi collegati elettronicamente tra di loro. Questi vengono prodotti nelle clean room, che sono delle stanze 100 volte più pulite di una camera operatoria, il loro nome infatti significa "stanza pulita"; le persone che ci lavorano dentro infatti non devono sporcarla, per questo motivo tutti indossano delle tute bianche che ricoprono tutto il corpo, lasciando libero solo lo spazio per gli occhi. L'azienda ST ha un impatto ambientale abbastanza forte sull'ambiente perché è una tra le più grosse della Lombardia dove lavorano più di 4000 persone.

L’azienda si impegna però a ridurlo. ln ST utilizzano moltissima acqua, circa 3 milioni di metri cubi, per produrre i microchip; l'acqua che usano viene utilizzata per lavare i microchip e una volta usata diventa molto sporca e piena di sostanze pericolose; allora viene ripulita con degli appositi macchinari. Con la quantità d'acqua che l'azienda usa noi potremmo bere tutte le sere per più di 4 milioni di anni.
L'ST ha un altro problema, quello dell'aria. Molte attività, dall'utilizzare le macchine al produrre i microchip, causano l'immissione di sostanze nocive nell'aria. Per assorbire i fumi emessi dall'azienda hanno deciso di mettere dei filtri e molti alberi per far "risucchiare" CO2.
ST inoltre per contribuire alla diminuzione dei fumi emessi dai mezzi di trasporto, come ad esempio le macchine usate dai dipendenti che inquinano, ha pensato di usare dei piccoli pullman.

I dipendenti che ci sono venuti a trovare ci hanno spiegato che anche noi possiamo contribuire a ridurre l'impatto ambientale ogni gesto che facciamo.
Per salvaguardare l'ambiente in cui io vivo vado a scuola a piedi, cerco di andare in giro in bici o a piedi senza far prendere l'auto ai miei genitori e per non sprecare l'acqua faccio la doccia invece che il bagno e la chiudo mentre mi insapono. Anche quando mi lavo i denti chiudo sempre il rubinetto e lo riapro solo quando mi serve per sciacquarmi.

L'incontro con il rappresentante della ST sul clima secondo me è stato molto interessante. Ho inoltre appreso parecchi termini più specifici, sia riguardo al clima, sia riguardo al loro lavoro: progettare e creare Microchip. Inoltre, ho apprezzato questo interessamento da parte loro verso il cambiamento climatico e l’inquinamento, hanno infatti scelto di ridurre l’utilizzo di prodotti inquinanti, di ridurre lo spreco di acqua ed energia e di ridurre l'inquinamento dell'aria (usando dei depuratori). 

Grazie poi ai disegni dell'illustratrice Erica, ho prestato maggiore attenzione all'esposizione dell'esperto della ST, che pur avendo esposto in modo coinvolgente, ha comunque illustrato diversi argomenti, tutti di grande importanza, ma come si può capire per un ragazzino/a di 1a media (o meglio, per alcuni ragazzini) ascoltare una “lezione” per 2 ore di seguito è abbastanza faticoso, di conseguenza credo che anche i disegni di Erica siano stati fondamentali per l’ascolto e l’attenzione nei confronti dell'esposizione intera.
Il fascicolo che ci hanno dato a fine "lezione" secondo me, sarà molto utile per ricordare le informazioni, a mio parere fondamentali, che ci hanno fornito e anche per conservare í disegni dell'illustratrice Erica.

lo mi sono sempre posta il problema di come fare a diminuire l’inquinamento e ho pensato a diversi modi per migliorare la situazione climatica, lo spreco di acqua e i troppi rifiuti. Mi sono venute tante idee che ho iniziato ad attuare e che effettuo ormai da parecchio tempo come, per esempio il fatto che io ogni mattina vado a scuola a piedi (tranne quando piove), o che faccio sempre la doccia e che quando non sto utilizzando l’acqua (perché mi sto insaponando o per altri motivi) la spengo sempre, quando poi si esce di casa è bene controllare se si è spenta la luce in ogni stanza in modo da non sprecare energia inutilmente, oppure se si deve andare in un posto non troppo lontano si va a piedi, se poi si deve andare, per esempio, in molti a fare un allenamento nella stessa palestra, allora si potrebbero organizzare dei turni per far sì che ogni genitore porti tre o quattro ragazzi in macchina, cosi al posto di usare in 12 ognuno una macchina se ne userebbero 3; oppure molto più semplicemente se si potesse avere un pulmino che va a prendere e a riportare tutti i giocatori della squadra si userebbe un solo mezzo di trasporto.
L'esperto della ST ci ha spiegato che noi non dobbiamo pensare di arrivare a togliere dell'tutto l'inquinamento e le sostanze nocive nell'aria, nell' acqua, ecc. Ma dobbiamo pensare di diminuirlo/ridurlo.

Questo intervento mi ha aperto la mente e mi è servito per consolidare la mia conoscenza dei problemi e della salvaguardia dell'ambiente. Credo che il mio stile di vita non sia molto dannoso per l'ambiente eccetto alcuni dettagli che possono influenzarlo negativamente, Per esempio, quando faccio la doccia spreco un po' troppa acqua per stare al calduccio e non prendere freddo, talvolta esagerando.
Io, insieme alla mia famiglia, cerchiamo sempre di minimizzare il nostro impatto ambientale nella vita di ogni giorno e, nel mio piccolo, di fare buone azioni per tutelare questa inestimabile risorsa. Per esempio, quando andiamo al supermercato, compriamo frutta e verdura sfusa, evitando quella confezionata con sacchetti e buste di plastica.

Quando vado a scuola, preferisco portare una borraccia al posto delle bottigliette di plastica. Ci impegniamo sempre a sfruttare maggiormente i mezzi pubblici al posto delle automobili private e ogni mattina i miei genitori, per andare al lavoro, usano la metropolitana. Cerchiamo di usare il riscaldamento, che è uno delle principali cause dell'inquinamento dell'aria, solo il tempo necessario perché la casa si riscaldi abbastanza. Stiamo sempre molto attenti alla raccolta differenziata, cercando di non confondere o mischiare i rifiuti per massimizzarne il riciclo. Quando usciamo da una stanza, spegniamo sempre le luci, così da risparmiare energia elettrica.

Mi sono posto svariate volte la domanda: ma quanto pesa il mio stile di vita sull’ambiente? Credo che la risposta sia che pesa il giusto, perché a me è sempre stata a cuore la salute e lo stato dell'ambiente circostante, faccio la raccolta differenziata in modo corretto, non uso le buste di plastica usa e getta e utilizzo invece quelle di stoffa oppure quelle di plastica riutilizzabili. Visto che il parcheggio davanti a casa mia è pieno di rifiuti io e la mia famiglia siamo andati a raccoglierli. Credo che in questo modo il parco davanti a noi ne sarà felice! Una cosa difficile da fare è abolire le macchine a benzina e trasformarle in macchine elettriche così l’impatto ambientale calerà moltissimo. Comunque, oltre ai piccoli gesti delle famiglie, esistono associazioni/movimenti che cercano di ridurre gli impatti ambientali: come i “Fridays For Future”, iniziati da Greta Thunberg, ma poi fatti da quasi tutto il mondo. Un gesto fatto da una famiglia per migliorare l’ambiente, però, è insufficiente. Quelli che dovrebbero agire con volontà fin da ora dovrebbero essere le aziende, che buttano o bruciano tonnellate di imballaggi oppure che scaricano fumi di scarto nell’aria e provocano le piogge acide.
Apprezzo il lavoro dell’ST perché si sta impegnando a ridurre il suo impatto sull’ambiente.

L’incontro di giovedì 13 febbraio è stato molto interessante, io non ho mai ragionato sul fatto dell’inquinamento del ST come non ho mai ragionato sul fatto dell’inquinamento quotidiano personale. Però forse dovrei cominciare a farlo perché è molto importante salvaguardare l’ambiente che ci circonda.
A me ha colpito molto il modo con cui filtrano l’acqua sporca usata per pulire i wafer. Mettono una specie di “pillola” metallica poi la fanno girare. Dopo averla fatta girare per un po’ si mette all’interno l’acqua sporca che fatta mischiare con un'altra sostanza si pulisce lasciando sul fondo la sporcizia che dopo essere stata compattata viene spedita in una azienda di edilizia che ne ricava dei mattoni.

Vedere come una grande azienda si preoccupa per l’ambiente mi ha suscitato una riflessione su come anch’io nel mio piccolo posso contribuire a salvaguardare la natura.

Io potrei sicuramente prestare un po’ più di attenzione verso lo spreco dell’acqua per esempio dovrei abituarmi a fare la doccia di massimo dieci minuti ma soprattutto di spegnere l’acqua mentre mi insapono.
Dal punto di vista dell’elettricità io non consumo tantissimo per lo più (se è un valore che si può misurare) consumo l’energia per la PS4 e per la televisione. Come rifiuti io sinceramente non saprei dare un valore però credo un sacco (di tutti i rifiuti) alla settimana. Un altro modo per non inquinare è non pretendere sempre tutto all’ultima moda.